Cosa fare a Gavi

GAVISHIRE, LA CONTEA DEL GRANDE BIANCO PIEMONTESE

In Piemonte c’è una terra delimitata da 11 comuni, tra Liguria e Lombardia, che racchiudono la Denominazione del Gavi, il Grande Bianco Piemontese. E’ l’incontro tra il vento marino che soffia dal Mar Ligure e la neve dell’Appennino a rendere speciale quest’angolo di Piemonte in provincia di Alessandria. Un calice di Gavi DOCG, bianco che non si beve esclusivamente giovane, esprime i profumi delicati ed eleganti dei fiori di acacia, che qui fioriscono in primavera delle mandorle e del miele e il gusto fresco, sapido di questa terra cortese, antica come la sua tradizione vinicola che risale al 972.

E’ proprio in questa epoca che comincia la sorprendente vivacità dell’Oltregiogo, entroterra di Genova. Terre ricche, fertili, attraversate dalla Via del Sale e dalla Via Postumia, le strade del commercio, che diventano insediamento dei feudi delle signorie di Zena, che già controllano i traffici di Oltremare. Una “genovesità” che ancora oggi qui si riscontra ovunque: nell’architettura, nell’identità territoriale, nella lingua e soprattutto nella cucina, a base di verdure e pesce. Ed ecco spiegata, in Piemonte terra di rossi, la presenza di un grande Bianco, il Cortese, Gavi DOCG.

Un angolo ancora inesplorato dove ritrovare un turismo slow e percorsi legati alla natura, alla bellezza di paesaggi incontaminati come il Parco delle Capanne di Marcarolo e luoghi nobilitati da ville antiche e dimore. Storia e cultura si intrecciano con il lusso discreto dei resort di campagna, dei Golf club e da piccole chicche da visitare con lentezza: il Museo dei Cappuccini di Voltaggio, l’area Archeologica di Libarna a Serravalle e il Museo dei Campionissimi a Novi (in collaborazione con la Regione Piemonte - PSR 2014-2020 – Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale).